METTIAMOLA SULLO SCHERZO


  — Ragioniamo… con i piedi.
Antonio Dovico – Meglio ragionare con i piedi, perché lo stramaledetto  virus ci legge nella mente e non si lascia  incastrare facilmente. Quanto tempo durerà questa partita? Se dura ancora un anno, scamperemo la morte da virus, ma rischiamo di morire di crepacuore, e anche di fame. Quanto è deprimente per il morale, incontrarci tra amici in museruola, stentando a riconoscerci. E quella gomitata da rigore, che ti da l’amico per paura del contagio? Ma siamo sicuri che nel dopo-covid  19 (se avverrà) non saremo diventati scontrosi, scorbutici, sospettosi, misantropi fino all’osso?
Se consideriamo che ad assestare questa mazzata al mondo intero, non è stata una guerra atomica, ma un’entità  sub microscopica, paragonabile al sub microscopico globulo,  conosciuto come bosone di Higgs, ribattezzato “Particella di Dio”, quando è venuto alla luce  Al CERN di Ginevra, il 4 luglio 2012. Da esso ha avuto origine l’Universo  infinito. Potenza divina concentrata in un “niente” assoluto. Pensando all’ordine cosmico, rispettoso fino al millesimo di secondo, mi viene in mente che ci debba essere anche un ordine naturale che regola l’intensità della popolazione sulla terra. Oggi siamo all’incirca otto miliardi di individui, nonostante sin da tempi biblici, abbiamo notizie di pestilenze paurose, che mettono i brividi a ricordarle. Mio padre mi raccontava della famosa pandemia “spagnola,” che nel primo  ventennio del ventesimo secolo, fece una strage di uomini  e donne, calcolata da 30.000.000  in su, ma di molto in su, in tutta la terra. Ne “I Promessi sposi” A. Manzoni ci commuove col racconto  della madre di Cecilia. Ella consegna delicatamente il corpicino della bimba al monatto, avvisandolo di ripassare a breve, per un’altra consegna. Scatta automatica l’idea che le pestilenze siano ciclici salassi, programmati dalla natura, per regolare la popolazione. Le pestilenze arrivavano a sorpresa, e non c’era  il rimedio del vaccino, cessavano alla scadenza del tempo, nonostante magici scongiuri da parte di chi in essi credeva. Niente scongiuri, invece, ma preghiere e processione ordinate da san Carlo Borromeo, quando era vescovo di Milano. Egli era convinto che la peste fosse un castigo di Dio, per causa dei peccati gravi commessi dalla gente. Sorvolo sull’aspetto fideistico,  per passare subito al concreto. Non è un mistero che alcuni uomini, corrotti da una ricchezza smisurata, anziché creare condizioni adatte per sfamare popolazioni in sovrannumero, si impegnano a sostenere una politica di contenimento della crescita demografica, diffondendo la pratica dell’aborto. L’aborto è l’ideale, consente che il pene e la vulva abbiano soddisfazione, senza creare scompensi nella cifra dell’anagrafe. Altra “utile risorsa” è l’eutanasia legalizzata. Ci sono/siamo vecchi ultraottantenni in abbondanza, mantenuti dallo Stato; una bella sfrondata da Covid-19, non sarebbe la fine del mondo, e spesso, per i sofferenti senza speranza, sarebbe più sollievo che pena. Fin qui, abbiamo esplorato la sfera fisica, quella dell’uomo mortale, sulla cui realtà non c’è discordia. C’è, invece, e molto forte, sulla sfera spirituale. Il nodo da sciogliere su questo versante è la fede; se manca è difficile, per non dire impossibile, ragionare.
Con quale termine di paragone si possono stabilire i capisaldi del ragionamento, se per il non credente Dio non esiste?  E’ chiaro, in questo caso il discorso resta in aria. Tuttavia io non demordo, e continuo a “ragionare con i piedi”. Personalmente, nell’attuale frangente,  farei da cavia. Lontano da me il “vaccino luce di speranza” benedetto  e reclamizzato da papà Bergo.glio.  Mi pare che sotto ci possa essere un grande, intricato… Imbro.glio! Se fosse  Papa autentico, fedele alla Scrittura ed a  Cristo, indirebbe preghiere e funzioni sacre, efficaci medicine per scongiurare il  “malcreato virus”, liberandoci così dalla sua funesta  presenza. La massima preoccupazione dei terrestri, è di scansare la morte da virus, ma senza sapere quante vite si perderanno per altre patologie letali; per mancanza di assistenza medica, risorse alimentari etc. etc?
 I progetti nei quali si spera, rimangono tali fino a quando non diventano realtà positiva, e quanta esperienza ho accumulato a proposito, da attento vigilante alle promesse da marinaio. Un’ultima considerazione: alla fine dei conti, se uno vale uno, con la guerra contro il coronavirus, contati i morti, ci guadagneremo o ci perderemo?
Antonio Dovico — 01/03/2021

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